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Al semaforo delle idee - Recensione

La maggior parte delle volte, si parla di un Cd come di un viaggio, di un percorso; di un cammino che l’autore fa verso qualcosa.
In controtendenza, il nuovo lavoro di Renzo Cantarelli, che s’intitola “ Al semaforo delle idee ”, può essere visto come uno stop, ossia l’antitesi del viaggio: una sosta, cioè, dove chi ascolta i brani è portato a riflettere, forse non a mente piena (proprio come avviene distrattamente quando ci si ferma al semaforo), ma comunque in modo globale.
In questo lavoro, Cantarelli mette la firma del cantautore, lasciando riconoscere la propria calligrafia musicale in tutti i brani dell’album, che seguendo un preciso filo conduttore, punta un fascio di luce sul disorientamento attuale, e sul senso di provvisorietà di oggigiorno.
L’album, come un libro cartaceo, ha un prologo e un epilogo. E proprio nel prologo,

Cantarelli si presenta con una denuncia contro la superficialità e contro l’informazione fasulla, scandite nel testo recitato (più che cantato) e da un alternarsi di pianoforte battuto e violino appositamente graffiante.
Lo stesso leitmotiv lo si ritrova nell’epilogo finale, con una musicalità altrettanto accattivante, che permette di ascoltare lo stesso brano, con sonorità e tinte musicali diverse: eccellente quindi l’effetto di toccare con mano le caratteristiche che un arrangiamento differente può apportare alla stessa composizione.
Nel brano “L’ultimo guerriero”, l’autore dedica inoltre il proprio estro ad un personaggio a cui i mass-media hanno rivolto particolare attenzione; un eroe del nostro tempo, che nonostante l’intento di perseguire la giustizia ad ogni costo, si è ritrovato isolato; quasi a voler dimostrare, con disillusione, come i valori quali l’onesta, la coerenza e la giustizia debbano necessariamente pagare il prezzo della solitudine.
La canzone “Dalla finestra” è invece una cartolina d’altri tempi, che si può ascoltare, anziché guardare, con una mano che a tratti ricorda lo stile del De Gregori di qualche anno fa. Ma con un tocco diverso e personale.
Molto buoni infine l’estro e gli arrangiamenti dei musicisti che hanno suonato nell’intero album. Singolare la ricerca dei suoni puliti (eccellente l’uso della chitarra “clean” in diversi brani), sapientemente miscelati alle sonorità elettroniche.
“ Al semaforo delle idee ” è quindi un lavoro da ascoltare con attenzione, per poter cogliere a pieno le sfumature dei testi, così come quelle musicali.
Un Cd da sentire con calma.
Prendendosi una sosta, come ad un semaforo.
Solo così, chi lo ascolta, potrà compiere un vero e proprio viaggio musicale…

David De Filippi

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